Il significato di innovazione
Qual è il significato di innovazione per i nostri intervistati? Abbiamo raccolto delle definizioni pratiche e concrete, tratte dalla vita vissuta. In ogni realtà lavorativa l’innovazione assume sfumature diverse perché è calata in uno specifico settore. Chi lavora e fa innovazione la trasforma affinché sia perfettamente adatta alla propria realtà. In sintesi, innovare significa scardinare la realtà, non soltanto svilupparla.
La parola agli intervistati
Innovazione per me è un processo verso il miglioramento continuo, non si ferma, è un processo continuo è un cambiamento mentale, una questione di mind set.
L’innovazione, innanzitutto, può essere associata al concetto di contaminazione. Innovazione è open innovation, quindi sicuramente riuscire a incastrare e incrociare diversi stimoli uscendo dalla cornice del proprio prodotto e dalla propria realtà aziendale, innovazione è anche utilizzare strumenti di nuovi e nuovi approcci al mondo del consumer e, infine, innovazione è utilizzare strumenti come il neuromarketing.
Per me innovazione è far comprendere alle aziende l’importanza di capire davvero il mercato, capire davvero cosa vogliono i consumatori e capire davvero come creare una comunicazione che sia misurabile e che sia realmente efficace sul mercato. Bisogna quindi lasciare un po’ da parte la la creatività fine a se stessa e cercare di ragionare davvero in termini scientifici e di efficacia.
Pensando all’innovazione mi viene in mente sicuramente cercare di anticipare i tempi avendo una visione che va oltre quello che è la situazione attuale. L’innovazione nasce sempre da un bisogno, nasce per uscire dallo status quo, a volte viene anche detto che la crisi genera innovazione.
Se l’innovazione è per il miglioramento, bisogna fare innovazione per migliorare perché altrimenti si rimane fermi e nello status quo ci sarà sempre qualcuno che riuscirà a sorpassarci! Quindi l’innovazione è la leva per difendersi prima ancora che per attaccare: l’innovazione è imprescindibile nel momento in cui si vuol rendere un’attività sostenibile nel tempo.
Innovazione è il futuro, un pò in tutti i settori si sta sentendo l’esigenza di capire meglio cosa significa e come sfruttare al meglio l’innovazione per poter produrre dei risultati nel lungo periodo
Quando parlo di innovazione a me viene in mente sia l’innovazione di processo che di prodotto. Son due concetti diversi: il processo è una modalità nuova di realizzare un prodotto, mentre un’innovazione di prodotto è il prodotto cambia nelle tecnologie materiali con cui viene usato.
Innovazione di processo e di prodotto non sempre vengono percepite alla stessa maniera: nell’innovazione di prodotto molte volte si ha un riscontro più tangibile perchè si ha una novità sul mercato. L’innovazione di processo porta delle migliorie significative a più alto valore aggiunto, ma ne viene percepito meno l’impatto
L’innovazione non è un qualcosa che arriva, pre inscatolata, impacchettata, pronta all’uso, in cui basta tirare e levare il fiocchetto: l’innovazione è frutto di una crescita culturale, che coinvolge l’imprenditore in primis, ma più in generale coinvolge tutta l’azienda e, in fondo, coinvolge tutta la società e non è necessariamente un qualcosa di tecnico.
Innovazione è cambiare il modo di pensare, vedere le cose con un’ottica diversa è quello che manca in Italia.
L’innovazione per me è cultura, cultura aziendale: un’azienda che non crede nell’innovazione è destinata a chiudere, innovazione è il futuro.
Innovazione significa conoscenza, e conoscenza significa non temere tutto ciò che noi cerchiamo di scoprire giorno dopo giorno
Quando sento innovazione, mi viene in mente sempre la storia del boscaiolo che sta tentando di abbattere l’albero nella foresta: a un certo punto un passante passa da lì e gli chiede: “Ma perché stai facendo tutta questa fatica che hai e l’ascia che è completamente spuntata?” e lui “Eh, ma non ho tempo di stare ad affinare l’ascia perché sono qui che devo buttare giù questo albero entro sera”, e continua a fare fatica. Io vedo l’innovazione come quel meccanismo per cui riusciamo a fermarci ad affilare l’ascia e diventare più competenti in qualcosa, risparmiare tempo e ottimizzare il tempo per generare poi il nuovo utile all’interno dell’azienda.
Noi abbiamo creato un nuovo canale di marketing in cui non c’era domanda, non c’è un’offerta quindi per noi l’innovazione è stato il nostro piccolo ma creare un mercato.
Innovazione è avere sicuramente rispetto per ciò che è stato prima e fare in modo che si vada più avanti in maniera etica e morale per tutto il mondo: è più una questione che dobbiamo avere noi dentro.
L’innovazione, contrariamente a quello che comunemente si pensa, per me significa retro-innovazione. Retro-innovazione vuol dire prendere qualcosa della tradizione e renderlo attuale, quindi attualizzarlo. Ci possono essere delle innovazioni di processo produttivo, di prodotto e nel modo di comunicare le cose, ma nell’agroalimentare, che è il mio settore, spesso una buona innovazione è prendere qualcosa di tradizionale, di tipico e che c’è sempre stato e riproporlo in modo nuovo.
Innovazione significa guardare al futuro e il compito di industria futuro è proprio quello di traghettare le imprese verso il futuro, quindi prenderle per mano, aiutarle a capire questo mondo tortuoso dal punto di vista fiscale ma anche in altri aspetti importanti.
Secondo me innovare vuol dire trovare una breccia dentro qualcosa che possa portare del valore e del miglioramento. L’innovazione può venire anche dall’interno di qualsiasi settore della Value Chain (approvvigionamento, acquisti, contabilità, amministrativa…)
Si vede quando cambia in modo drastico scardinante un territorio. L’innovazione non ha una curva lineare 1,3,5,7,9 ma l’innovazione fatta 1,3,7,1000 questa è vera innovazione. Scardina, io mi occupo di questo, è una mia rappresentazione. L’innovazione è un vero e proprio linguaggio che considera la lateralità, ossia un pensiero che si sposta di lato come una mossa del cavallo negli scacchi, non è prevedibile altrimenti è un percorso che possono fare tutti. Secondo me bisogna fare attenzione quando si parla d’innovazione: l’innovazione è sempre quella cambia profondamente la realtà di chi la utilizza.
Significa ritrovare quel connubio tra tradizione e innovazione che poi concretamente diventa la creatività italiana e riappropriarsene. Noi siamo un popolo di artigiani quindi significa fare bene le cose, farle meglio di chiunque altro, diventare eccellenze rispettando la tradizione. L’esperienza sulla tradizione ci rende sempre più tecnici, sempre più esperti e aggiungendo degli elementi di innovazione che sono portati dalla creatività, dalla fantasia che ci è propria, tutto questo insieme fa l’italianità. Riappropriarsi dell’italianità e conoscerla può sicuramente dare un’opportunità in più al sistema paese, non solo alle singole regioni o ai singoli territori.
L’idea da sola non vale niente, bisogna riuscire a concretizzarla, creando un prodotto che sia di valore per il mercato
Per me innovazione è futuro, sviluppo e gioia.
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