Risorse umane per l’innovazione
Dalle interviste raccolte per il progetto Gtresessanta emerge con forza quale sia il ruolo delle risorse umane per l’innovazione. Innovazione senza le risorse umane non può esistere. Quindi dai dirigenti agli imprenditori, dai dipendenti ai liberi professionisti tutti concorrono a costruire e generare innovazione. Tuttavia il legame tra le persone e l’innovazione è anche caratterizzato da resistenze e difficoltà a cambiare e a modificare le proprie abitudini. Per questo motivo è importante curare gli aspetti psicologici e formativi di chi affronta attività innovative nella propria realtà lavorativa.
L’opinione degli intervistati
L’ostacolo più grande è sicuramente quello di far capire la differenza tra mondo digitale e mondo reale ad un produttore che mediamente ha tra i 50 e 70 anni. Quindi, chi gestisce le piccole aziende e le medie imprese, ha un seguito soprattutto di figli, ma anche di figure più giovani, anche se è soprattutto lui che prende le decisioni. Tuttavia, non è facile raggiungere queste persone all’interno di un mondo come social network che sono ancora un mondo abbastanza particolare e nuovo per loro. Ci sono quelle persone che in realtà sono avanti e vogliono rimanere sul pezzo, quindi si aggiornano e rimangono anche all’interno dei social, altri invece sono molto più difficili da convincere e hanno molta diffidenza nei confronti di questo mondo che si sta affacciando.
Bisognerebbe investire di più in innovazioni, perchè ci sono tantissime idee da sviluppare, ma manca anche la comunicazione cioè dire:” Ragazzi lo sapete che le idee le potete creare e mandare avanti? Non serve che le teniate in un cassetto!”
Molte persone, soprattutto quelle delle precedenti generazioni, ma anche della mia età, hanno una certa forma di repulsione per l’innovazione perché sono convinti che vada a svilire il rapporto interpersonale. Mi rendo sempre più conto che se l’innovazione è comunque una forma deontologicamente corretta e sicuramente è potenzialmente più evoluta di un rapporto interpersonale o di un sorriso.
Innovazione viene sostanzialmente dalla capacità di aggiungere valore a un insieme di competenze non necessariamente alternative, ma complementari.
Se un’azienda è formata da persone che sono attive, si mettono in gioco e spingono sempre, sono attratti dalla novità, dal pensare che non si è arrivati a qualcosa, ma tutto può essere migliorato allora anche l’impresa ne beneficia.
L’innovazione nel mio campo non è un’innovazione tecnologica o tecnica, ma è secondo me più umanistica.
Abbiamo sempre fatto così, ha sempre funzionato, ma perchè cambiare? Le resistenze arrivano dalle persone, soprattutto per colpa di chi è andato a parlare d’innovazione senza essere innovativo, propinando un concetto d’innovazione vecchio.
A volte c’è una sovra confidenza della parte softwaristica e informatica, si pensa che un software o una APP possano risolvere i problemi. In realtà non è vero! Noi continuiamo a mangiare frutta e pasta, non APP. L’innovazione è fermata paradossalmente dal fatto di affidarsi troppo a quel che sono le tecnologie informatiche.
Le idee non ci mancano, la creatività assolutamente no e direi anche la voglia di fare: bisogna dare maggior ascolto proprio ai giovani, alla società più giovane, cosa che non facciamo.
Gli ostacoli sono le persone, ed io lavoro con le persone. E’ una questione caratteriale, la pigrizia di voler rimanere nella loro sono comfort. Per quanto si rendano conto che non stanno evolvendo, e quindi non stanno bene, non si vogliono mettere in discussione e quidni non entrano nella zona di “stretch”. E’ proprio una questione di pigrizia.
Le persone sono la parte più importante: con le persone puoi fare i soldi, con i soldi non puoi fare le persone, perché insieme alle persone fai un progetto, elabori una strategia, hai un’idea vincente e insieme a una persona, un gruppo di persone puoi sviluppare ovviamente la tua impresa, la tua imprenditorialità e diventare ricco nel senso di avere successo.
La forza dirompente sta proprio in questo magnifico team cioè è lì che noi risolviamo i nostri problemi.
Nell’ambito turistico l’innovazione è quella sempre di cercare di alzare quotidianamente la qualità la qualità del prodotto, dei servizi e la qualità dell’accoglienza: tutto questo attraverso un team che possa aumentare sempre di qualità, quindi con nuovi innesti sicuramente con forze giovani.
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