Citazioni Gtresessanta

Le problematiche e gli ostacoli

Durante le nostre interviste emergono le difficoltà e gli ostacoli che le imprese e i singoli si trovano ad affrontare quando vogliono mettere in atto delle innovazioni nelle proprie attività quotidiane. Le problematiche possono essere di natura psicologica delle risorse umane, ma anche a livello di sistema paese o di finanziamenti.

Le opinioni degli intervistati

Nel rapportarci con il mercato c’è sempre la sensazione che noi vendiamo qualcosa di completamente astratto e che l’interlocutore che abbiamo davanti non riesca a comprendere, in quanto, quando vai a proporre un’analisi o un visual test con strumenti di neuromarketing, sembra che ti vedano come una sorta di mago. La difficoltà sta, quindi, nel concretizzare un servizio che è concreto, ma che in realtà si basa su concetti astratti come sono le emozioni dei comportamenti inconsci, l’irrazionale ecc.

Stefano Civiero

Co-Founder, Neurowebdesign

Si percepisce poco la velocità di ammortamento degli investimenti nel digitale. In realtà investire sul digitale significa avere una enorme ritorno economico, ma questo aspetto si sente poco. L’approccio a queste forme di innovazione è un approccio particolare. Ci vuole una certa cultura di accesso e se non ce l’hai non riesci a capire il vantaggio di alcuni investimenti.

Giovanni Garino

Settore digitale, rischio del credito

Nel portare avanti la nostra idea ci sono stati comunque degli ostacoli che in qualche modo hanno chiamato in causa sicuramente un processo culturale che deve ancora avviarsi di cambiamento di forma mentis da parte delle persone e soprattutto da parte del medico, del professionista della salute che deve avvicinarsi sicuramente al digitale per riuscire a entrare continuamente in contatto con l’utente quindi avere il digitale non per essere sostituito, ma per massimizzare la propria esperienza di interazione con il paziente.

Antonella Arminante

Responsabile marketing e comunicazione, Pagine mediche.it

La difficoltà che incontriamo è la conoscenza dell’innovazione, cioè far capire a chi deve applicare l’innovazione i benefici che l’innovazione può portare. Molte volte richiede un cambiamento e quindi le aziende soprattutto quelle pubbliche hanno un po’ più difficoltà dei privati ad accettare il cambiamento e quindi a fare qualcosa in modo diverso. Quindi lì c’è necessità di lavorare sul personale, sugli utilizzatori della tecnologia dell’innovazione per far capire bene i benefici che possono conseguire dall’utilizzo di queste nuove tecnologie.

Luca Romanelli

Socio Fondatore, RiAtlas

Chiaramente, noi in questa società siamo bombardati di messaggi e di stimoli. Abbiamo tanti canali in cui poter attingere ( internet, carta stampata, social…) e quindi gli ostacoli sono legati alla selezione del messaggio.

Carmen Aroni

Psicologa, Dipartimento Pubblico

L’innovazione tecnologica fa parte del programma Horizon 2020. L’ostacolo è che ci sono tantissimi fondi europei per l’innovazione, ma solo il 5% vengono usufruiti, perché non c’è la cultura. Non c’è la conoscenza più che altro, non c’è nemmeno grande diffusione. Mentre negli altri paese europei c’è un proprio gruppo di esperti, all’Italia penso che manchi la capacità di fare dei progetti e quindi i soldi li perdiamo.

Paolo Saba

Union of European Expert Chambers - Bruxelles

Veri e propri ostacoli non ci sono, tranne a volte le reticenze e le resistenze di chi ancora non comprende. Bisogna capire che l’innovazione e quindi lo sviluppo è fondamentale in tutti i tipi di attività.

Gennaro De Rosa

Presidente Associazione Musica contro le Mafie

Siamo ancora molto indietro sull’innovazione soprattutto nella piccola, media impresa. La PMI corre ancora troppo dietro al problema, al quotidiano, quindi fa un po’ fatica. Quelli che riescono a scavallare questa fase hanno degli sviluppi a iperbole proprio nella loro azienda a livello di produttività e anche a livello economico e finanziario e soprattutto con visione verso il resto del mondo.

Angelo Grande

Socio Fondatore, Industriafuturo 4.0

Le piccole imprese italiane soffrono la tecnologia, soprattutto in una terra come la Sardegna dove non tutti hanno un sito web. E’ difficile far capire alle aziende quanto sia importante apparire nel web per poter vendere in tutto il mondo, piuttosto che solo in una terra che, nonostante sia bellissima, è poco popolata.

Francesco Soro

Co-Founder, LC-Creations

Molti imprenditori ancora non sono a conoscenza di particolari strumenti che sono innovativi però esistono nel nostro regime fiscale da oltre 60 anni. Noi abbiamo ritrovato una sorta di riscoperta di metodologie che già esistevano, le abbiamo giustamente innovate, abbiamo una tecnologia altamente performante che ci permette di monitorare tutto il sistema e dall’altro lato tornando al discorso degli ostacoli solo un discorso di cultura nel momento in cui si ha la possibilità e si riesce a informare l’imprenditore l’azienda non ci sono particolari problemi.

Angelo Marciano

Co-Founder, ICC spa

È proprio questa mancanza di conoscenza tra la domanda e l’offerta dei paesi esteri con le imprese italiane. Le piccole aziende, che sono sempre state dedite al lavoro e che forse hanno trascurato un pochettino negli anni quello che è l’innovazione, devono guardarsi intorno.

Tommaso Francesco Mazzo

Export Angel

Abbiamo la nazione più bella del mondo, i cervelli più belli del mondo. Basta vedere che anche Facebook ha aperto a Napoli sfruttando la fantasia napoletana e il genio italiano per fare qualsiasi tipo di applicazione. In Italia a livello di cultura e storia è innato in noi qualcosa che gli altri non hanno. Questa è una fortuna che possiamo mettere in pratica solo con il supporto di una nuova classe politica.

Mario Pascale

Settore Telefonia

I principali ostacoli sono di capacità di adattarsi al cambiamento, per cui c’è un grosso lavoro da fare sulle persone, proprio per cercare di cercare di farle uscire dalla loro comfort zone che è pericolosa nel senso che se uno cerca di rimanere fermo nelle proprie convinzioni, nel proprio modo di lavorare c’è il rischio che poi la propria attività sia messa in pericolo; perché il mondo sta andando in modo diverso. Per cui l’ostacolo principale è quello di change management, cioè di aiutare le persone a mettersi in discussione.

Gabriele Milani

Direttore nazionale, FTO

Bisogna farsi aiutare, nel senso che ci sono degli specialisti, bisogna incontrarli e capire un po’ anche con loro come fare le cose, non si può lasciare al caso completamente tutto perché il rischio comunque è che o l’azienda non parta o comunque di non riuscire a calibrare proprio né le risorse interne, né le risorse di liquidità. 

Federico Balestra

Presidente, Oltrefuturo srl

Sicuramente questo grande passaggio dall’analogico al digitale, ma anche l’utilizzo di internet ha dato la possibilità sì di essere molto più presenti e diretti nella comunicazione, però ha comportato anche il doversi riqualificare in qualche modo nell’ambito digitale.

Raffaella Sottile

Freelance fotografa musicale

La difficoltà è stato lo scetticismo, l’incapacità di pensare che era utile fare rete e soprattutto la non facile conoscenza dei vantaggi che può portare una rete. Quindi parlo degli agricoltori, dei commercianti e degli artigiani che non avevano chiaro che lavorare insieme poteva creare un’opportunità maggiore e questo è stato il primo problema. Era legato a un’ignoranza proprio nella non conoscenza di queste opportunità. E secondo, in alcuni casi, è stata la politica perché perché la politica vedeva in un’organizzazione così capillare, così costante, così dimensionata, così grande anche una minaccia, pensando che ci fosse dietro un fine politico. Quando ha intuito che non c’erano fini politici, ma era concretamente un’azione imprenditoriale che partiva dal basso ecco finalmente si è aggregata anche la politica.

Michelangelo Lurgi

Presidente, Rete Destinazione Sud

Gli ostacoli purtroppo sono soprattutto la difficoltà di trovare persone esperte, le persone che si trovano spesso si raccontano esperte, ma non lo sono, quindi perdita di tempo e di denaro.

Diana Iannelli

Designer, Esterni Design S.r.l. Progetto Ombra

La difficoltà dell’innovazione risiede nel fatto di riuscire a comunicare le innovazioni in tutti gli ambiti che la caratterizzano e poi riuscire a programmare un piano strategico, comunicativo e di marketing tali per cui le persone che conoscono le aziende, quindi i clienti e i consumatori, riescano ad accoglierla. Ritengo dunque, che la difficoltà stia nel comunicare l’innovazione sia all’interno che alle persone esterne all’azienda.

Mirco Ferrazzi

Studente Creatività e Design della Comunicazione, IUSVE

Quando fai qualcosa di innovativo, è automatico trovare degli ostacoli. C’è sempre un po’ di attrito, perché le persone non vogliono che tu faccia qualcosa che li stimoli e perché hanno paura di rischiare. La paura di rischiare è innata nell’uomo moderno; forse dovrebbe riscoprirsi più mecenate, più capace e magari anche più altruista affinché possa dire di aver fatto qualcosa che ha portato un valore aggiunto a tutti.

Stefano Sarria

Socio Titolare, Mangiasardo srls

Secondo me siamo abbastanza fermi a 30-40 anni fa. Dormiamo sugli allori perciò penso che l’innovazione dovrà essere nel futuro, nei prossimi anni. Ci sono delle cose assurde, tipo i letti negli ospedali che sono stati inventati 30 anni fa come ci sono anche altre cose di cui usufruiamo ma che sono tutte cose vecchissime. Invece l’innovazione è alle porte, dobbiamo svilupparla in qualsiasi settore

Michele Pastore

Consulente

Secondo me, non siamo ancora riusciti a legare la realtà presente alle potenzialità che abbiamo a portata di mano.

Quintino Di Marco

Direttore Collana Editoriale

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