Le opinioni di ricercatori e professori
Cosa significa innovazione per i professori e i ricercatori? Come viene vissuta l’innovazione? Riportiamo la voce del mondo accademico e della ricerca. Ricercatori e professori focalizzano l’attenzione innanzitutto su alcune tematiche chiave per l’innovazione.
In particolare: risparmio, eticità, conoscenza del passato, ascolto del cliente, motivazioni interiori ed esteriori e infine l’importanza della rete e di muoversi a 360 gradi.
La voce degli intervistati
C’è bisogno di una cultura dell’innovazione, sicuramente nell’università direi dell’innovazione tecnologica. Sono le università che devono guardare non solo alla capacità di sviluppare teorie e modelli che in laboratorio funzionano, ma fare innovazione tecnologica è molto di più e quindi bisogna che in università la cultura dell’innovazione, di quello che poi concretamente e realmente può avere uno sbocco di mercato è importante. Ma altrettanto importante nel mondo delle imprese, anche le imprese italiane che sono cresciute in molti casi in nicchie, segmenti in qualche modo protetti dalla competizione globale, debbono fare uno sforzo per migliorare il loro orientamento all’innovazione: essere pronti a rischiare e a investire su progetti di innovazione. E cultura dell’innovazione significa coinvolgere quindi il mondo delle università, il mondo delle imprese, il mondo finanziario perché è evidente che c’è uno spazio da coprire molto importante dal punto di vista di strumenti della finanza, che sia funzionale a meccanismi di innovazione tecnologica radicali.
Se non partiamo dalle radici, dalla nostra base, non possiamo sapere come proseguire in futuro con l’innovazione.
L’innovazione in sanità è essenziale e irrinunciabile e in alcuni casi potrebbe essere addirittura non etico non farla!
L’innovazione nella nostra realtà lavorativa è il pane quotidiano la viviamo quotidianamente siamo perché lavoriamo in contatto con studenti, aziende, università, siamo il braccio operativo se possiamo dire dell’università per quanto riguarda l’innovazione.
Perché uno fa innovazione? Un po’ perché ce l’ha dentro, un po’ perché qualcuno dall’esterno gli spiega dove e cosa gli conviene fare per andare nel mondo.
Risparmio se un’innovazione digitale è progettata bene. Il risparmio è sicuro, è certo se non altro perché ottimizza i processi. Ma non è solo questo, è proprio il cambiamento in sé. Se il cambiamento non lo eseguiamo, se non diamo seguito al cambiamento organizzativo, allora ci perdiamo per strada le opportunità.
Il pregio di questa ricerca è che crea un canale di ascolto reale. L’ascolto del cliente è il valore per far emergere le idee e le intuizioni degli imprenditori e trasformarle quindi in progetti concreti!
Innovazione per noi è sopravvivenza. Dirigendo un centro di ricerche neuromarketing, per me essere innovativo sia nelle metodologie che nelle attrezzature è fondamentale. Tuttavia, diventa anche una nota dolente perché non avendo fondi da parte dell’università per potere fare ricerca seriamente, la mia esigenza è sempre quella di andare a cercare innovazione tecnologica, pagandola con quei pochi fondi che riusciamo ad avere grazie alle consulenze che facciamo con le aziende. Per cui innovazione è da una parte un’esigenza fondamentale, dall’altra un grande dolore.
Per quale motivo si chiama Gtresessanta? Perché tu che decidi devi guardarti intorno a trecentosessanta gradi. Quindi tutte le strade che devi prendere non le hai ancora considerate!
Per fare una Silicon Valley virtuale occorrono: knowledge, skills, soldi e trust. In particolare, è fondamentale la fiducia nei componenti della rete, della filiera.
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